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La filariosi cardio-polmonare nel cane

La filariosi è una insidiosa malattia parassitaria che colpisce cani e gatti. Ne esistono due forme: la filariosi cardiopolmonare, dovuta a infestione da Dirofilaria Immitis, e la filariosi sottocutanea dovuta a Dirofilaria Repens.
I parassiti sono vermi sottili, tondi e bianchi appartenenti alla classe dei Nematodi e sono trasmessi ai nostri animali tramite le comuni zanzare durante il loro pasto di sangue.
La filariosi cardiopolmonare.
Quando la zanzara punge un cane infetto assume, insieme al sangue, le larve del parassita. Queste rimangono nell’insetto per circa 2 settimane e sono poi pronte ad essere inoculate, attraverso la puntura, ad un nuovo ospite, cane o gatto.
Nell’organismo del nuovo ospite le larve evolvono dalle forme giovanili e migrano attraverso il sangue fino al cuore destro, dove divengono vermi adulti.
Le filaria adulte possono raggiungere dimensioni rilevanti (fino a 15 cm di lunghezza). Nel cuore si riproducono e immettono in circolo larve figlie microscopiche (microfilarie) che, assunte dalle zanzare, verranno trasmesse ad altri animali, chiudendo così il ciclo.
Nel cane, il ciclo biologico della filaria ha una durata di 5-6 mesi. I parassiti adulti sopravvivono a lungo nell’ospite, fino a 5-6 anni.
La malattia viene trasmessa nel periodo da Marzo a Ottobre, con la presenza nell’ambiente delle zanzare.
I primi sintomi compaiono diversi mesi dopo l’infestione, quando l’organismo comincia a reagire al parassita e il cuore, danneggiato e fiancato dalla presenza delle filarie, va incontro a insufficienza cardiaca.
Il cane appare stanco, tossisce e si affatica anche dopo piccoli sforzi. Col passare del tempo diviene inappetente e depresso.
Se la filariosi cardiopolmonare non viene diagnosticata e curata in tempo può portare a morte.
In Italia la malattia è presente da centinaia di anni, nel nord del paese e in tutta la pianura padana. Col passare del tempo, tuttavia, sono in costante aumento i casi di filariosi in altre aree geografiche, in tutta la Toscana, nelle zone pianeggianti e costiere della Sardegna ed in alcune aree della Sicilia e della Campania.
Tra le cause dell’espansione della malattia sicuramente c’è l’aumento demografico delle zanzare.
Va sfatato il luogo comune che vuole che gli animali che vivono in casa non si ammalino. In realtà non c’è cane che, in estate, non possa essere punto da una zanzara infetta. Una sola puntura è sufficiente a trasmettere più larve del parassita e a provocare la malattia.
Proteggendo gli animali, inoltre si protegge indirettamente anche l’uomo dalla forma sottocutanea della malattia.
La terapia della filaria nel cane è complessa e prevede, oltre alla stadiazione, un protocollo farmacologico che può presentare dei rischi.
inoltre, se le filarie sono rimaste a lungo all’interno del cuore dell’ospite, questo rischia di rimanere cardiopatico, poiché non sempre i danni subiti sono reversibili.
Esistono due principali modi di prevenire la malattia che prevedono la somministrazione mensile o annuale di medicinali che ne impediscono lo sviluppo.
Possono essere somministrate mensilmente, per bocca o sulla pelle del cane, sostanze che prevengono la filaria, oppure può essere effettuata una iniezione annuale, preferibilmente in primavera, che da una copertura per tutta la stagione.
Lo staff della Clinica Veterinaria San Francesco consiglia un controllo periodico primaverile, tramite test ematico (test della filaria) da effettuarsi in tutti i cani che non fanno prevenzione e almeno ogni 2 anni per quelli che la fanno.
Il test si effettua su pazienti di età superiore ai 7-8 mesi ma è comunque consigliabile iniziare una forma di prevenzione già dai primi mesi di vita del cucciolo.
In Clinica è possibile effettuare il Test e l’iniezione annuale per la filaria ed il test, preferibilmente nel periodo che va da Marzo a Giugno di ogni anno.

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