E’ una malattia infettiva, contagiosa a carattere zoonosico con andamento cronico, provocata dal protozoo Leishmania Infantum.
Le leishmanie sono microrganismi che necessitano di un ospite intermedio (il moscerino pungitore detto Flebotomo) e di uno definitivo a sangue caldo (il cane).
Le conseguenze dell’infezione sono connesse al tipo di risposta immunitaria generata dall’ospite.
In particolare il controllo dell’infezione e della malattia è legato alle popolazioni di linfociti T e alla loro risposta.
Nel cane la malattia si manifesta quasi esclusivamente nella forma generalizzata detta “viscero-cutanea”.
Risultano più colpiti i cani dai 3 ai 7 anni (con estremi da 1 a 11) senza distinzione di sesso, razza e lunghezza del mantello che vivono prevalentemente in ambiente extradomestico.
Le lesioni che si riscontrano più frequentemente sono vasculiti, poliartriti, uveiti, ulcere cutanee, glomerulonefriti, anemia, splenomegalia, insufficienza renale, dermatiti, alopecia, linfoadenopatia, etc...
Il cane può presentare abbattimento, anoressia, letargia, poliuria/polidipsia ed epistassi. La malattia può portare a morte.
Nonostante il periodo di maggior presenza nell’ambiente di flebotomi sia da maggio a ottobre la malattia non assume carattere di stagionalità a causa del lungo tempo di incubazione che, sperimentalmente si è dimostrato da 1 mese a 4 anni.
Alla diagnosi si può arrivare in maniera parassitologica, verificando direttamente la presenza del parassita nei tessuti.
Ad esempio con esami citologici linfonodali, splenici, cutanei o del midollo osseo oppure con PCR degli stessi.
Hanno notevole importanza anche esami come i test sierologici (IFAT o ELISA), l’elettroforesi delle proteine sieriche, l’esame emocromocitometrico, l’esame delle urine, etc...
Difficilmente, com le terapie attuali, nel cane si riesce ad ottenere una negativizzazione parassitologica. La risposta alla terapia può essere individuale e purtroppo ad oggi non esiste un vaccino in commercio.
La prevenzione più efficace è quella ambientale con la presenza di zanzariere a maglie strette che siano efficaci contro i flebotomi (piccoli moscerini).
Sul cane possono venire utilizzati prodotti che abbiano una azione repellente nei confronti di questi insetti. Sono disponibili sia collari che prodotti spot-on.
La toscana è negli ultimi anni diventata una zona in cui la malattia è molto diffusa ed è consigliabile la prevenzione.
Il cane permane tuttora il serbatoio della malattia per l’uomo.
E’ consigliabile attuare i metodi di prevenzione consigliati dal proprio veterinario e fare un controllo annuale della Leishmaniosi tramite Test della Leishmania.
Per ulteriori chiarimenti lo staff della Clinica Veterinaria San Francesco è a disposizione.